Feeling Wood
Opere di Marcello Donini
Land Art in spazioRAW
Inaugurazione giovedì 8 giugno 2017 h18.30
In mostra fino al 30 giugno 2017
FEELING WOOD
Opere di Land Art
Nel 2016 la mostra «Alberi creativi» ospitata presso lo Spazio PWC di Milano celebrava l’albero quale immagine simbolica per eccellenza, rappresentativa dell’uomo e del suo cammino nella vita. L’albero era dunque il «sé».
Oggi l’esposizione «Feeling Wood» presso lo Spazio Raw prende avvio dall’albero-individuo per poi narrare del luogo-territorio attorno a cui esso cresce in moltitudine e fratellanza: il bosco.
Esso rappresenta il mondo che circonda tutti noi. Le situazioni che vi sono ambientate e le sensazioni che vi si provano sono molteplici e opposte: il bosco è a volte ameno, a volte ostile, altre volte incantato, ma è sempre protagonista e simbolo di vita vera e natura pura.
Marcello Donini
Nato a Milano sotto il segno dei pesci.
Ha dipinto per anni figure quasi caricaturali, ambiguamente antropomorfe, uomini con molte braccia, uomini contenitore che si raccontavano attraverso il liquido che sgorgava dalla testa-tubo. Un genere surreale e vagamente inquietante.
Dal 2013 lavora su installazioni con materiali naturali – tipicamente legno – all’interno di aree verdi. È membro fondatore e presidente dell’Associazione culturale “Arte in Cascina” con finalità di promozione e di sviluppo della Land Art, una forma d’arte innovativa e sorprendente che utilizza materiali naturali come legno, rami, foglie, sassi per realizzare opere e installazioni che si inseriscono armoniosamente nella Natura.
Ha curato la realizzazione di numerose opere del genere Land Art da parte di riconosciuti artisti del genere, tra cui Marco Nones, Roberto Conte, Elena Milani, Flavio da Rold e Giorgio Vazza, Opla+, Sofia Rossetti e molti altri.
Mostra in collaborazione con
3rd District
a stereoscopic street journey
Alberto Fanelli
Riprodurre sul piano la percezione tridimensionale della realtà: un traguardo inseguito dall’arte di ogni epoca.
L’autore riprende gli studi pionieristici di metà ottocento sulla stereoscopia spingendola ai limiti delle sue capacità espressive: osservando le opere siamo progressivamente trascinati in un’esperienza visiva vertiginosa, che disorienta e affascina per la sua novità. Oggetti e paesaggi un tempo familiari ci appaiono alterati da una insondabile metamorfosi, tanto più inspiegabile quanto più ci sforziamo di forzare la serratura che ne custodisce il segreto: se la distorsione della realtà è un meccanismo artistico che ci è familiare, siamo invece del tutto impreparati al suo opposto, la facoltà di mettere a fuoco il mondo al di là del confine naturale dei nostri sensi.
Inaugurazione 20 aprile 2017 h19
In mostra fino al 9 maggio 2017
Orari lun-ven 15.00-19.30 sabato su appuntamento
Ingresso libero
Mostra in calendario al Photofestival 2017 di Milano