Inaugurazione 15 maggio h19.00
In mostra dal 16 maggio al 1 giugno 2018
mostra in calendario al Photofestival 2018 di Milano
orari
lunedì-venerdì 15.00-19.30
sabato su appuntamento
Ingresso libero
NARRAZIONI ANATOMICHE
Veronica Muntoni
La fotografia di Veronica Muntoni nasce dalla cura, dalla necessità di accogliere e preservare con gli occhi – dove le braccia non possono – una porzione di mondo sgradevole e reietta eppure preziosa.
Con uno sguardo talmente innocente da sembrare quasi scabroso, Veronica interroga i bordi del suo esistere, scandaglia una quotidianità autentica quanto difettata, arrangiata. Registra esistenze tenute insieme un po’ per forza, un po’ per caso e che, proprio in virtù di queste ostentate ammaccature, risultano disturbanti e profondamente poetiche.
Poetiche, si. La poesia imbrigliata nelle piccole cose, nelle pieghe sgualcite dei giorni. La poesia del fango e del vento.
La sensualità dell’infanzia, la mutazione del corpo dopo l’amore e la vita, l’imperfezione esasperata… tutto ciò di cui si parla controvoglia esplode nelle fotografie di Muntoni che diventano un atto di comprensione, accettazione e esaltazione delle infinite trame dell’esistere.
Il bianco e nero – sua cifra stilistica – non è sinonimo di opposizione, di giusto e sbagliato, ma un bagno materico in cui sembra di perdersi, come in una ballata dal ritmo lento e malinconico.
I neri bitume che ci inghiotte come certe strade imboccate per sbaglio o amori il cui abbraccio non si scioglie; i bianchi – pochi e mai veramente puliti – barlumi di speranza a ricordare che niente, niente nella vita è mai netto, mai detto, mai scontato e, soprattutto, mai perduto.
testo di Sonia Borsato.
Inaugurazione 5 giugno h19.00
In mostra dal 6 al 22 giugno 2018
mostra in calendario al Photofestival 2018 di Milano
e alla Milano Photo Week 2018
orari
lunedì-venerdì 15.00-19.30
sabato su appuntamento
Ingresso libero
ENTER TITLE HERE/AFRICANA
L’ordinario, uno sguardo profondo fisso che dolcemente scava nella quotidianità. Non ha importanza se vicino a noi con Gabriele o lontano con Vittore.
C’è una malinconia latente negli scatti di questi due fotografi alla ricerca di una semplificazione dello sguardo nel tentativo non di spiegare ma di accettare una realtà che si fa sempre più complessa… nella sua ineluttabile corsa verso la fine.
Enter title here – Gabriele Lopez
Da un ombra esce una luce, dal disordine un’armonia, dal dubbio una possibilità, dalla costrizione una rivoluzione.
Le fotografie diventano frammenti di esperienze e un modo per soddisfare la costante tensione di sperimentare e registrare la vita. Sono a riguardo di situazioni nuove, o mai provate o se vogliamo sono una sorta di ossessione per la normalità e per il niente di speciale, ma proprio per questo splendido e toccante nella vita di ogni giorno, in perpetuo movimento, come una cometa.
gabrielelopez.me
Africana – Vittore Buzzi
E’ l’attesa della fine pochi attimi prima dell’inizio. La globalizzazione recide taglia e isola é un gioco già perso per chi non ha la struttura necessaria a difendersi, una donna prova a spiccare il volo da una roccia ma senza ali è un grido muto.
Rappresentazione di metafore feroci in territori mai liberati e per sempre occupati temporaneamente gestiti in regime di autorità limitata… Sembrano così lontani ma sono così vicini… non c’è poi differenza in un mondo in cui lo spazio di autonomia si restringe sempre più… Se non ci ribelliamo resteremo soffocati…
vittorebuzzi.it